"Il
tempo perduto può tornare,
insieme al naturale e incancellabile ritmo delle
stagioni:
quello che scandisce il tempo della natura e della vita."
Le varianti moderne hanno
tuttavia snaturato il classico “nusät”, trasformando in un prodotto dolciario
la modesta torta salata che veniva composta con i pochi ingredienti disponibili
in inverno nelle dispense delle case di campagna: una presa di
sale, pangrattato e formaggio grana legati con un uovo e un soffritto di olio,
burro e cipolla ma soprattutto Z U C C A ed una zucca particolare, in via d'estinzione: la ZUCCA BERRETTINA!
Ovviamente la"cosa" mi ha particolarmente incuriosito ... ovviamente sono andata a cercarmi la versione "originale", salata del NUSATT!
Ed eccovi il frutto delle mie ricerche: spigolature dal web e link.
Partendo dai semi custoditi
dagli "agricoltori custodi" che hanno conservato il patrimonio genetico di questa varietà
locale, l’associazione di volontariato “Gruppo Promotori della zucca
berrettina”, in collaborazione con l’Ente Nazionale Sementi Elette di Tavazzano
(Lodi), ha dato avvio a una ricerca finalizzata al recupero dei tratti
originari di questa varietà.
Inoltre viene proposta ogni anno una giornata di festa,
conoscenza e sensibilizzazione che ha come protagonista quest’ortaggio, le cui
proprietà gastronomiche ne fanno un piacevole e versatile protagonista della
cucina: dai semi tostati, ai ravioli, agli gnocchi, passando per il tradizionale
“Nusät” della tradizione lungavillese, per finire con le torte e le marmellate:
un nutrito programma di assaggi capace di deliziare i palati più curiosi ed
esigenti.
La
manifestazione non si limita a celebrare la zucca, ma si propone – più in
generale – di valorizzare le tipicità del territorio, con la proposta dei
prodotti offerti dai produttori locali (mercato Km zero), e di promuovere la
cultura dell’autoproduzione negli orti familiari.
"Una terra, Lungavilla, di argille e di nebbie, che
svaporano dal Po, disposto a nord, a segnare il confine con Lomellina e Pavese.
A sud la piana dell’Oltrepò Pavese si congiunge alle pendici delle colline
sulla quale prospera la vite. Gianni Brera amava rappresentare la provincia di
Pavia come una terra a forma di grappolo d’uva. Di questo grappolo l’Oltrepò è
la parte terminale, una “terra di mezzo” annidata fra Piemonte, Emilia, Liguria
e Lombardia."
Una diversità che
nel caso dell’Oltrepò si ritrova non soltanto nella sua lingua (il dialetto) e
negli scorci dei suoi paesaggi, ma anche nelle tradizioni gastronomiche e nelle
coltivazioni agricole.
Ma ecco, senza indugi, la ricetta che ho sperimentato:
Ingredienti:
– 800 g. di zucca pulita
– 60 g. di formaggio grana padano (per me Parmigiano Reggiano)
– 60 g. di pane grattuggiato
– Un uovo intero
– Una cipolla
– Sale, pepe, noce moscata, burro e olio
CHE FARE:
cuocio la zucca al forno a 180° per circa 40 minuti.
Tolgo buccia, semi e filamenti.
Taglio
una cipolla e la faccio tostare in olio e burro, elimino la cipolla e lascio da
parte olio e burro. Una volta cotta la zucca, la passo nello schiacciapatate e la mescolo con il pangrattato, il grana, l’uovo, la noce moscata e il sale.
Unisco
il composto all’olio e burro, preparati precedentemente.
Stendo il composto
in una teglia o pirofila (di 2 – 3 centimetri di altezza) imburrata e cosparsa
di pangrattato.
Passo
sulla superficie una forchetta per creare una decorazione e aggiungo qualche
fiocco di burro.
Cuocio
in forno per 35 minuti a 150°C.
N.B. Essendo
il nome di questa ricetta evocativo delle noci, chi poteva permetterselo usava, un tempo, guarnire la torta
con i gherigli di noce, introducendo, però, un “ingrediente” non previsto dalla ricetta
originale quindi e' possibile, dopo aver tolto il nusät dal forno, posizionare sulla superficie qualche
gheriglio di noce.
Bon Appetit!
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